La 296 è inconfondibilmente Ferrari. Lo è nel design opera del Centro Stile, ma lo è anche in un abitacolo sempre più moderno, ma che mantiene profondamente la propria essenza incentrata sul guidatore e su quanto verrà appagato una volta su strada, o perché no anche in pista. Bastano 7,3 secondi per scattare da 0 a 200 km/h e questo dato solitamente tenuto in disparte rispetto al più canonico 0-100 la dice lunga sulla progressione e la potenza bruta che una supercar soltanto in apparenza addomesticata è in grado di mettere a disposizione del proprio guidatore.
Per raggiungere i 100 orari si scende infatti sotto la soglia dei 3 secondi, fermando il cronometro ad appena 2,9. La top speed è di 330 all’ora. Un’astronave, ma pur sempre elegantissima, soprattutto in una delle tante sfumature di rosso.
Il passaggio da V8 aspirato a V8 turbocompresso aveva già fatto perdere qualcosa in termini di decibel, per cui era logico aspettarsi che abbandonando altri due cilindri, il compromesso acustico fosse inevitabile. In realtà i tecnici Ferrari hanno compiuto una vera e propria magia, riuscendo a lavorare sull’impianto a 360°, garantendo una pienezza decisamente insolita per un 6 cilindri a V.
La corposità è quindi in grado di soddisfare il cliente tipo, mentre per quelli più esigenti c’è una soluzione che è in grado di amplificare la resa sonora e anche il coinvolgimento alla guida, anche laddove non si intenda strapazzare il limitatore.